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RADUNO 2012
 LA CONFRATERNITA E' CIVILMENTE RICONOSCIUTA DEL REGIO DECRETO



N° COMPONENTI DELA CONFRATERNITA:

La Confraternita conta attualmente     Confratelli

FESTE PRINCIPALI DELLA CONFRATERNITA:



NOME DEL PRIORE E DEI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO CON LE VARIE CARICHE:

Priore :

Vice Priore:


Segretario :


Tesoriere:
























 

CONFRATERNITA DELLA VISITAZIONE DI SANTA MARIA

O DI SANTA MARIA DELLA PENA -  DEGLI AZZURRI – MADUNENCHI


Dall’estremo angolo di piazza Rubini il visitatore accede a Via Visitazione “U camin cian”. Tutto d’un tratto, chiuso tra le case, appare uno scorcio della facciata barocca dell’oratorio.

La chiesa della Visitazione, come incastonata tra la balza rocciosa, la peňa, e i palazzi di antica nobiltà, si colloca a ridosso della linea muraria medievale, ai margini dell’abitato antico, proprio su una delle porte di accesso al castrum coelianae. L’edificio sembra parte integrante del sistema difensivo cittadino: ne è riprova la botola creata sul pavimento della sacrestia, immediatamente sopra una delle porte del castrum: essa consentiva il controllo del passo.

Dalla raccolta piazzetta antistante, il portale in pietra scolpita contiene l’azzurro portone finemente intagliato, attraverso il quale si accede alla sorprendente aula rettangolare, illuminata da finestre velate di stoffa azzurra che conferiscono luce soffusa a tutta la chiesa. Passando attraverso due ali di scranni lignei, si giunge al complesso marmoreo dell’altare (1729), che rappresenta la visita della Madonna a Santa Elisabetta.

Gio Andrea Mazzetti ha concepito una macchina d’altare di pregevole fattura, con colonne alabastrine tortili, capitelli corinzi attorno alle statue delle Sante, affiancate dalle statue di S.Giuseppe e S.Zaccaria. Il catino absidale è ridondante di affreschi, stuccature e dorature; le statue poste lungo l’intero perimetro parietale richiamano la simbologia mariana e sono attribuite all’opera dell’Adami e della sua bottega. Sicuramente tra gli ispiratori dell’ambizioso progetto decorativo e figurativo, si pone un dotto consulente, poiché tutti i temi degli affreschi di Maurizio Carrega (1784), che appaiono sulla volta, fanno riferimento la valorizzazione del ruolo di Maria come elemento necessario per l’intercessione tra l’umanità e Dio: la Vergine in Gloria, accompagnata dal Suo casato, l’Arca dell’Alleanza sostenuta da Angeli e episodi dell’Antico Testamento raffiguranti donne forti e ammirevoli. Alla destra una teletta raffigurante S. Sebastiano, San Domenico e S. Bartolomeo.

 

La cassa processionale ripropone l’incontro di Santa Elisabetta e la Madonna, (1900) dovuta a E. Bastianello, posta nella nicchia ricavata nelle mura perimetrali, da cui un’apertura lascia filtrare una suggestiva luce azzurra; nell’altra nicchia sulla stessa parete, la statua processionale lignea di San Bartolomeo è posta sulla mensa che presenta nel paliotto la figura in rilievo di Santa Maria Maddalena, proveniente dalla scomparsa cappella di S. Maria Maddalena e San Francesco, così come la tela alla sinistra del portone d’ingresso, raffigurante S. Francesco in estasi. La tavola dipinta ad olio (1611), posta sulla parete laterale destra, che riporta la scena della Visitazione affiancata da alcuni Santi, era l’immagine principale dell’oratorio, prima dell’arrivo del complesso statuario. Ma la tela più significativa, proveniente dalla distrutta chiesa di San Rocco, presente nell’oratorio degli Azzurri è sicuramente quella di Bernardo Castello dei primi decenni del seicento,  appena restaurata  da M. Teresa Donetti: “L’ascensione della Vergine tra Santi e Committenti”. Attorno alla Vergine, sono collocate le raffigurazioni dei suoi attributi desunti dalle litanie lauretane e dall’Ufficio della Beata Vergine: il cedro del Libano, la stella del mattino, la torre d’avorio, la casa d’oro, l’olivo, il cipresso, il giglio; mentre ai suoi piedi: effigi di S.Bartolomeo, S. Rocco, S. Francesco, tra angeli e nuvole, e ritratti di persone aristocratiche con tanto di gorgiera.

Completa questo prezioso scrigno il pavimento di marmo con riquadri geometrici neri e bianchi. I colori della facciata bianco, ocra e azzurro, il nome stesso Pena (Peňa), i personaggi  raffigurati sulla tela della Vergine appena descritta, potrebbero rimandare ad un legame con la nazione e l’identità spagnola del ‘600. Il suono antico dell’organo a mantici, costruito dalla ditta Agati di Pistoia del 1856, ancora oggi si diffonde in occasioni di particolari ricorrenze. L’archivio conserva il libro dei conti  e degli iscritti dal 1662 (senza interruzione cronologica), messali antichi. Nella sacrestia sono conservate le barocche insegne processionali (XVIII sec.): tavolette scolpite e dipinte in azzurro, avorio e oro, recanti frasi inerenti la Passione di Gesù, che venivano portate nelle processioni della Settimana Santa dai ragazzi.

 I bambini dai due anni di età fino alla Prima Comunione hanno tuttora un ruolo importante nelle processioni  della Settimana Santa: portano gli antichi strumenti della Passione, un tempo  posti sulla “croce dei Flagelli”, ornati da un fiocco azzurro, lo stesso fiocco che orna il loro bianco abitino. La Santa Patrona è festeggiata tradizionalmente il 2 luglio: la S. Messa delle 11, poi la processione serale alle 20, preceduta dal canto del Vespro e dall’iscrizione dei nuovi Confratelli. Un piccolo concerto della Banda Musicale conclude la cerimonia.

 E’ ormai consuetudine celebrare la S.Messa di chiusura del mese mariano e del ciclo delle S.Messe delle “Chiesette” dei bambini presso l’oratorio della Visitazione, festeggiando così anche la ricorrenza liturgica del 31 maggio. La festa di San Bartolomeo del 24 agosto prevede la S. Messa delle 11 e la processione delle 20, seguita dal piccolo consueto concerto della Banda cittadina.  Un proverbio dell’antico sapere contadino cita: “A San Bertuméi a veglia a se mete en péi”, alludendo alle giornate che diventano ogni giorno più corte.


CONFRATERNITE DI CERIANA

Le 4 Confraternite cerianesi (inclusa la Compagnia della Misericordia), oltre alle feste solenni delle proprie Sante Patrone e dei Santi de4ll’Oratorio, partecipano a numerose celebrazioni parrocchiali, ricorrenze liturgiche che costituiscono un momento di vasta e devota partecipazione dell’intera comunità.

I sodalizi sono presenti con i Priori ed i confratelli, portatori di stendardo, croci e lanterne (“i fanai”). L’ordine ed il ruolo assegnato alle confraternite è regolato e determinato da un “memorandum” controfirmato da tutti i responsabili e dal parroco, in osservanza di antiche e recenti norme.

La Settimana Santa è da centinaia d’anni l’impegno più importate delle attività delle Confraternite.

Il Giovedì Santo, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, gli uomini ed i ragazzi si recano nei boschi per cercare e tagliare i “succhioni” dei castagni, la cui corteccia, ancora fresca, servirà per costruire, nel pomeriggio, i corni.

Sono questi degli strumenti a fiato artigianali che, suonati dai ragazzi nei giorni di “Passione”, sostituiscono le campane “legate” in segno di lutto. Sono suonati anche al momento dell’Elevazione con le tabulae, in luogo dei campanellini.

I grandi riti del Giovedì Santo sono aperti dalla S.Messa solenne in Coena Domini, nella quale i Priori delle Confraternite hanno un ruolo predominante

Nella Chiesa Parrocchiale, dove la grande Croce è coperta da un drappo nero, è allestita, sull’altare di destra, una scena che rappresenta ogni anno un momento diverso della Passione di Nostro Signore. Le antiche statue sono immerse in un tripudio di fiori multicolori e germogli di grano.

Durante la celebrazione, si perpetra il ricordo della lavanda dei Piedi agli “Apostolini”,

bambini dei primi anni di corso del Catechismo, vestiti con gli abiti delle Confraternite. All’Elevazione, momento culminante della celebrazione, l’organo, tacitatosi sulle note del “Gloria”, è sostituito dal suono cupo dei corni e dalle secche percussioni delle “tabulae”. Dopo la Comunione i Priori, sostenendo il Baldacchino, accompagnano il Santissimo che sarà deposto dal Parroco nell’Altare di Reposizione.

La breve processione è accompagnata dal canto del “Pange Lingua” , alternato al suono dei corni e delle “tabulae”. Poi, mentre gli altari vengono spogliati, il Parroco, scuotendo una tabula, si porta sul sagrato per accogliere la Compagnia della Misericordia che va a rendere omaggio al Sepolcro,

cantando sull’altare maggiore i canti penitenziali. Le altre Confraternite la seguono, secondo l’ordine di anzianità di fondazione: Santa Caterina di Alessandria, Visitazione, Santa Marta.

La laicale processione del Venerdì Santo dei Confratelli e degli “Angioletti”, si snoda lungo i carugi del paese, mentre i canti penitenziali risuonano sotto le volte e le antiche porte del paese, sopra i ponti e nella vecchia Parrocchiale dei santi Pietro e Paolo.

I colori dei tabarrini dei confratelli sono interrotti solo dai bambini che portano i simboli della Passione e dai portatori di croce.

Il giorno del “Corpus Domini” spetta ai priori il compito di sostenere il baldacchino, sotto il quale il Parroco sorregge l’Ostensorio, nella lunga processione che percorre il tragitto della processione del Giovedì Santo, cingendo idealmente tutto il paese, in un abbraccio protettivo.

Le celebrazioni della Festa Patronale di San Pietro e Paolo del 29 giugno, si concludono con la solenne processione serale a cui partecipano tutti i sodalizi e gruppi di volontariato, ravvivata dai sorrisi dei “Cresimati” e dai colori delle mantelline delle 3 confraternite e della Compagnia della Misericordia.

U dì da fèsta da Madona”, l’intero paese si riunisce in località Villa, dove sorge il settecentesco Santuario Mariano: dopo la Messa, le Confraternite, con l’eccezione della Compagnia della Misericordia, precedono la lunga processione nella quale i diciottenni portano la “Santa”, tra gli uliveti lungo la strada provinciale.

La domenica successiva alla Commemorazione dei Defunti, dalla Chiesa Parrocchiale, comincia un devoto e commosso corteo che si conclude al Cimitero in Località Piani, dove il parroco celebra una messa in suffragio di tutti i defunti. I priori partecipano al corteo, preceduti dalla Croce listata a lutto della propria Confraternita, affiancata dai candelabri . Lungo il percorso i cantori intonano il “Miserere”, e la struggente lode “Pietà Signor”.

La collaborazione e la compartecipazione delle confraternite alla vita parrocchiale non si limita tuttavia solamente alle suddette festività: numerose infatti sono le occasioni di presenza ad altri eventi religiosi celebrati in speciali ricorrenze: si pensi all’anno Giubilare, alle visite episcopali o a solenni celebrazioni diocesane e ai raduni confraternali, momenti di vasta e sentita condivisione spirituale.

I Confratelli partecipano inoltre ad eventi ludici e gastronomici, per reperire i fondi necessari agli scopi istituzionali e alla manutenzione degli oratori, tra questi l’importante Sagra della salsiccia, il week end successivo a ferragosto.




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